Mi fa piacere condividere
con tutti voi la presentazione che ho fatto durante l’ultimo convegno REICO a
Firenze lo scorso 14 giugno, circa la mia attività.
Il Counseling d’Immagine
è un innovativo ambito di applicazione delle nozioni di Counseling e di
integrazione fra due professioni. Seppur possano sembrare all’opposto dato che
una si occupa dell’esterno e l’altra dell’interno hanno in realtà molti punti
in comune.
Primo tra tutti la
centralità della persona che nel counseling emerge grazie alla creazione di un
clima autentico, empatico e accettante in maniera incondizionata e nella
consulenza d’immagine grazie all’analisi dei bisogni, delle caratteristiche
personali e dell’ambiente in cui si muove il Cliente.
Altro punto è l’attenzione
all’unicità dell’individuo e all’affermazione di essa come risorsa e valore e
come allontanamento dagli stereotipi che la società ed i media sponsorizzano.
Un altro aspetto riguarda
la fiducia riposta nelle risorse del Cliente che insieme alla tendenza attualizzante
intrinseca in ogni individuo potrà
portare all’autonomia dello stesso. Un autonomia che dal lato consulenza
d’immagine si ritrova nell’aiutare la persona ad avere una conoscenza più
tecnica (e oggettiva) delle sue caratteristiche personali fornendole
suggerimenti e strumenti in modo da poterle poi applicare da sola nella vita di
tutti i giorni.
La consapevolezza è un
altro aspetto trasversale. Da una parte abbiamo quella che anche attraverso
l’ascolto attivo ci permette di entrare maggiormente in contatto con le nostre
modalità di muoverci nel mondo ed i relativi bisogni, dall’altra quella ci permette
di (ri)vedere il nostro corpo ed il nostro aspetto in maniera più imparziale. Se
una cliente arriva con una valigia piena di soli difetti, alla fine di un
percorso insieme uscirà sì, con quella valigia (nella quale avrà anche aggiunto
delle preziose informazioni per nasconderli e minimizzarli), ma avrà anche in
mano un’altra valigia altrettanto pesante, riempita con la consapevolezza di
quelli che sono anche i suoi pregi.
Anche l’aspetto della responsabilità
è un comun denominatore. Essere padroni della propria vita e delle proprie
scelte, essere gli autori della nostra esperienza e quindi ambire a voler
cambiare noi stessi invece di pretendere di farlo negli altri è la prima regola
verso un reale cambiamento ed è uno dei pilastri sui quali si basa il lavoro
del counselor. Nella consulenza
d’immagine tutto ciò si riflette ad esempio nel non
seguire bovinamente la moda ma nel sapere come adattarla alla propria persona
ed al proprio stile e gusto personale. In una scelta colore non prenderemo solo
quello più ci piace o che è di tendenza ma andremo a ricercare la sfumatura o
la tonalità che meglio si adatta alla palette che madre natura ci ha donato.
Ultimo punto in comune ma
non meno importante è la coerenza. Coerenza tra ciò che sento e ciò che faccio
e anche coerenza tra ciò che sono e ciò che dimostro all’esterno.
Volendo dare una
descrizione riassuntiva e sintetica posso dire che il meta-obiettivo finale è
quello di creare un’armonia tra l’interno e l’esterno della persona, un’armonia
che inevitabilmente si rifletterà anche su autostima, assertività e benessere
generale.
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